Martha Manning: Depressione i consigli degli amici

Depressione: i consigli degli amici, Martha Manning

By: Dott. Gabriele Ramonda - Psicologo Psicoterapeuta | 12 Ott 2017

Il libro di Martha Manning

Nel suo libro “Male all’anima: come ho vinto la depressione” Martha Manning descrive la sua lotta per attraversare e superare la depressione (qui un mio articolo al riguardo).

Il racconto, sotto forma di diario, si snoda attraverso 3 fasi: la sua vita prima normale, affannata, piena di impegni, divisa tra lavoro, marito, figli, poi le cure farmacologiche e psicoterapeutiche ed infine il ricovero e la convalescenza. Nel libro compare anche Kay Jamison, famosa psichiatra statunitense che ha raccontato nel libro “Una mente inquieta” la sua battaglia contro la sindrome bipolare. Kay diverrà la terapeuta di Martha.

I consigli degli amici

Martha racconta in una pagina dolorosa ma ironica, il rapporto con chi gli stava vicino. In particolare si concentra sui consigli e gli atteggiamenti che chi è in una crisi depressiva spesso si trova a subire.

Eccola:

“1° luglio 1990

Se sei una persona depressa, tutti hanno una loro opinione su quello che dovresti fare. Evidentemente pensano che non solo sei depressa, ma che sei anche stupida. E sono generosi, lo sono al punto che quasi ti soffocano con i loro consigli. Talvolta mi chiedo: se avessi un altra malattia, si sentirebbero tutti altrettanto autorizzati a dispensare pareri? Probabilmente no. Quando sentono la parola depressione, poiché hanno provato nella loro vita momenti di tristezza e di abbattimento, pensano di essere espertissimi in materia; che è come pensare di essere qualificati per curare il cancro ai polmoni, solo perchè si è avuta la bronchite…

Ho nella mia mente una lista sempre aggiornata di questo genere di consigli. Li classifico in due categorie. La prima comprende quelli che gli “strizzacervello” chiamano schifosamente apprendimento. Riguardano cose quali l’andare via per il weekend, il comprarsi un gioiello costoso, l’andare a farsi fare la manicure, la pedicure, un taglio di capelli, una maschera, un massaggio. L’altra categoria concerne invece i miei vari vizi: abbandona la Diet Coke, evita di mangiare robaccia, prendi vitamine, cerca di dormire di più, fa’ più esercizio fisico, oppure – con la stessa frequenza – fa’ meno esercizio fisico. Per migliorarmi, mi dicono sia di tuffarmi nel lavoro, sia di eliminare un bel po’ di lavoro; di andare dal mio psicoterapeuta più frequentemente, oppure di non andare più dallo psicoterapeuta. Mi consigliano di prendere più medicine, meno medicine, differenti medicine, nessuna medicina. Mi dicono di pregare, di meditare, di “tenere un diario”, di pensare alla gente che sta peggio di me (questa sarebbe la terapia “Pensi che sia un male il tuo?”). Mi hanno dato i biglietti da visita di consiglieri spirituali, chiroterapeuti, bioenergeuti, erboristi, e di una donna che opera con i cristalli.

In altri tempi, avrei potuto ascoltare tranquillamente tutte queste cose e rifiutarle con gesto gentile. Ma l’umiliazione che provo ora per il fatto di essere così pubblicamente vulnerabile fa si che io rimanga lì impalata a sorbirmele. I loro “utili” commenti sottintendono sempre che basterebbe che…e i miei problemi si risolverebbero. Come se fosse tutto a mia portata di mano, pronto a essere manovrato, come se bastasse che io m’impegnassi di più e con maggior costanza e determinazione. E mentre con la testa dico si, nel mio educato e patetico ringraziamento per i loro consigli, dentro di me grido: “Fa’ silenzio! Non dire niente! Se anche tu non sei in questo particolare inferno, non azzardarti di dare consigli a me!”.

 

Tratto da Martha Manning, Male all’anima, 1997, Arnoldo Mondadori Editore, Milano

Depressione: i consigli degli amici – Dott. Gabriele Ramonda – Psicologo a Torino e a Chieri: mi occupo del sostegno psicologico e della cura in casi di ansia, depressioni, panico.

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