Paura di impazzire

La paura di impazzire

By: Dott. Gabriele Ramonda - Psicologo Psicoterapeuta | 5 Lug 2018

Comprendere la paura di impazzire

Sono sempre esperienze terribili la sensazione e la paura di impazzire *. Possono cogliere in diversi momenti e presentarsi legate a vari tipi di sofferenza: ansia acuta, prima, dopo o durante un attacco di panico, possono essere legate a  crisi depressive, alla rabbia, allo stress ed a infinite altre situazioni e combinazioni emotive.

Che succede in quel momento?

Succede che la mente accellera e sembra andare fuori controllo, i suoi contenuti sono talmente tanti da occuparne ogni più piccolo spazio e da impedirci di pensare e comprendere che succede. Oppure può sembrare mortalmente ferma, immobile, come soffocata. Il risultato è che non la riconosciamo più, non sembra più essere nostra. In quel momento possediamo una mente che ci è estranea. Di conseguenza non riconosciamo più nemmeno noi stessi: “Che succede? Chi o cosa sto diventando?”

Diventiamo spettatori angosciati che subiscono, provando sensazioni di perdita di controllo, ansia, pianto e disperazione. Come succede al nucleo di una centrale nucleare quando si innesca una reazione a catena, così nella nostra mente abbiamo la sensazione di essere al limite. Come se tutto si avvitasse su se stesso sino a lasciarci impotenti di fronte a delle sensazioni di caos, confusione e straniamento.

Possono essere i fatti più disparati a provocare la sensazione d’impazzire. Di solito dura qualche secondo o qualche minuto. Non è tanto legata al pensiero di star impazzendo, non è un atto pensato, quanto un momento vissuto, sentiamo di essere arrivati al limite, come se qualcosa fosse stato talmente sollecitato da arrivare vicino alla rottura.

Mentre la sensazione di impazzire tendenzialmente dura poco, la paura di impazzire può permanere per lungo tempo, come pensiero che ritorna, ci interroga e ci spaventa.

A cosa può essere legata?

A volte è legata a situazioni di franca sofferenza, a grandi dolori (nei lutti ad esempio) ed a tutti quei casi in cui si va incontro ad un momento di stallo e relativo cambiamento nella vita. Il senso di ciò che sta succedendo però non è mai subito chiaro: nel momento in cui si presenta la sensazione d’impazzire occupa tutto quanto, lasciandoci poi stanchi, preoccupati e confusi.

Quando avviene nei momenti di stress intenso e continuativo è chiaramente il segnale che dovremmo rallentare, smettere di correre dietro a mille impegni e prenderci del tempo per fermarci e capire dove siamo, come stiamo e cosa stiamo facendo.

Come affrontarla?

La sensazione e la paura di impazzire sono sempre legate a particolari momenti della vita, non succedono in modo sconnesso da ciò che sta accadendo dentro e fuori di noi. Comprendere quali siano le connessioni con il momento che stiamo vivendo è il primo passo per decifrarla e smettere di avere paura.

E’ come se dicesse “ciò che è stato sino ad oggi non funziona più, non è più adatto a te ed alla tua esistenza”, oppure “ciò che è successo cambierà la tua vita”.

Sono i momenti di crisi e rottura, in cui ciò che siamo stati sino ad oggi non regge più: nuove esigenze, desideri, modi di essere, bussano alle nostre porte interiori e chiedono di essere ascoltati. Quasi sempre sono confusi, non si passa attraverso un cambiamento profondo sapendo chiaramente dove si sta andando, serve tempo. Ma la sensazione d’impazzire è una sorta di monito: la nostra vita e i nostri occhi sul mondo hanno bisogno di essere ripensati. La mente che ha la sensazione d’impazzire è una mente inceppata, che non contiene più i pensieri, che è impaurita e disarmata di fronte al nuovo (a volte al vecchio) che si sta presentando.

Che fare?

Benchè sembri assolutamente insensata la sensazione d’impazzire è un segnale. Tanto più è forte e sconvolgente quanto più arriva dalle nostre profondità. Come un terremoto viene avvertito in superficie ma è il risultato delle invisibili forze interne alla terra, così la sensazione d’impazzire è il risultato di qualcosa che si sta muovendo e che non trova sfogo, lingua e significato per potersi esprimere in altro modo che non sia follia e confusione.

E’ indispensabile in quesi momenti potersi fermare e domandarsi come mai, che sta succedendo? Che sia con l’aiuto di un terapeuta o con altri metodi (scrittura, meditazione etc) dobbiamo iniziare a trasfomare ciò che sta dentro la sensazione di impazzire in qualcosa di pensabile. Significa iniziare ad inserire il caos all’interno di un discorso su di noi e sul momento che stiamo passando.

Questo permette di passare da uno stadio in cui ciò che succede non ha alcun senso ad un momento in cui l’angosciante sensazione viene compresa. E’ come se allargassimo il campo: dalla chiusura e dalla terribile sensazione di impazzire tentiamo lentamente di passare ad un qualcosa che lasci respirare, che possa essere visto e considerato. I contenuti spaventosi diventano nostre narrazioni.

Iniziano così a crearsi dei significati e delle connessioni nuovi nella nostra mente.

Spesso avvengono delle scoperte legate a noi, ai nostri comportamenti ed alla nostra storia. Piano piano la sensazione e la paura di impazzire vengono spiegate e rimaneggiate, assumono un senso e contemporanemente si allontanano da noi. Il gorgo caotico si discioglie e da groviglio che era diventa un filo che piano piano viene districato.Così la mente di rimette in moto ed inizia il processo che porterà al cambiamento e ad un nuovo equilibrio.

*(in questo articolo userò paura e sensazione di impazzire come sinonimi, anche se tra i due concetti esistono delle differenze che per ragioni di spazio non possono essere approfondite)

La paura di impazzire – Dott. Gabriele Ramonda – Psicologo a Chieri e a Torino: mi occupo del sostegno psicologico e della cura in casi di ansia, depressioni, panico.

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