Vincere la depressione

Depressione: come affrontare il male oscuro?

By: Dott. Gabriele Ramonda - Psicologo Psicoterapeuta | 8 Ago 2017

Depressione: vincerla o attraversarla?

 

Il primo passaggio per iniziare a parlare ed affrontare l’argomento depressione è quello di capire come si manifesta: qui potrai trovare una descrizione di come si manifesta una depressione e la differenza rispetto ad una normale tristezza.

Quindi, cosa fare con la depressione? Si può vincere la depressione? O si attraversa? Può sembrare una questione puramente lessicale, da addetti ai lavori, ma non lo è affatto. In realtà è alla base dell’atteggiamento con cui si affronta un momento difficile quale può essere quello di una crisi depressiva. Certamente nessuno desidererebbe trovarsi in una situazione così tragica e dolorosa.

La prima reazione che naturalmente viene in mente, quando si è capito cosa sta succedendo e si hanno energie per pensarci, è quella di fare di tutto per combattere, affrontare e vincere la depressione. Di ingaggiare una battaglia con il nuovo e terribile nemico e utilizzare tutte le forze rimaste per liberarsi di lei: “combatterò per tornare ad essere quello/a di prima”, è un desiderio legittimo e sacrosanto. Questo tipo di atteggiamento può però ingannare e creare più difficoltà che benefici.

 

 

Tornerò quello di prima: E’ possibile? O è un illusione?

Ecco una breve analisi di questa affermazione.

Non si torna quelli di prima dopo i momenti importanti della nostra vita. Non succede dopo aver attraversato la perdita di una persona cara, dopo una malattia fisica importante e nemmeno dopo un lungo viaggio in un altro paese. Certo si torna comunque ad essere se stessi, a riconoscersi, ad avere i nostri alti e bassi, ma non si è più quelli di prima. Tutto questo non dovrebbe valere per uno sconvolgimento interno quale quello che avviene in una crisi depressiva?

La depressione, una volta incontrata, lascerà inevitabilmente diversi, avrà modificato parti di noi stessi, ci avrà portati, volenti o nolenti, a vivere ed incontrare cose che in una situazione normale non avremmo mai visto nè provato.

Citando Andrew Solomon: “Come il parto la depressione è un dolore tanto intenso da restare per sempre impresso nella mente. E una volta acquisita la consapevolezza che nessun io è inattaccabile, non siamo più noi stessi” (pag. 81).

Essere a conoscenza di questo può aiutare ad avere un atteggiamento più comprensivo e compassionevole nei confronti di quello che sta avvenendo, e può liberare energia, sottraendola alla convinzione di dover recuperare tutto ciò che si era prima. Può anche aiutare ad avere meno paura ed essere meno sconvolti da quello che sta succedendo e che così profondamente ci colpisce. Scrivono Lopez e Zorzi:

In un momento depressivo qualcosa viene sempre perduto e rimpianto creando dolore e confusione. Si crea altresì il vuoto necessario all’ingresso di qualcosa di nuovo, che inizialmente ci stordisce, ma che ci modificherà profondamente.

Spingendoci ancora più in avanti potremmo arrivare a dire che tornare esattamente quelli di prima dopo una crisi depressiva potrebbe significare non averla effettivamente superata al meglio ed essere a rischio di un suo ritorno.
 

“Combatterò la depressione” è possibile?

La depressione può essere combattuta? E’ assolutamente prezioso il momento in cui si decide di prendere in mano la situazione occupandosi finalmente di se stessi e del proprio dolore, ma a questo va aggiunta la consapevolezza che non può trattarsi di una guerra.

Non possiamo entrare in guerra contro noi stessi: chi vincerebbe? Chi morirebbe? Questo è indispensabile comprendere per poter affrontare con la maggior sincerità possibile un compito così faticoso e doloroso. Vivere la depressione come una battaglia ci mette contro noi stessi, proprio come in una guerra civile interna. Una parte, quella che sembra più rappresentarci, che scegliamo come la parte che più ci appartiene rifiuta la seconda e la attacca, la accusa, la vuole distruggere. Ma siamo sempre noi.

Dove dirigersi allora? Come immaginare un modo meno cruento e doloroso per affrontare la situazione? La depressione può essere attraversata passandoci dentro e uscendone ad un certo punto, consapevoli che riguardava una parte di noi e che questa parte è stata rispettata e non schiacciata. Lasciarla in vita e provare a comprenderla è l’unica soluzione che può portare ad un miglioramento solido e duraturo. Certo, soffrire inutilmente non ha senso, sarebbe stupido pensare che giacere nella depressione sia utile di per sè, come in una sorta di tortura che ci fa crescere. Desiderare che il dolore duri il meno possibile è sacrosanto.

Ma l’idea di stoppare o di sconfiggere una depressione senza approfondirne il significato che ha per noi ed il messaggio che cela, è un’idea tanto seducente quanto ingannevole.

 

Come fare?

Ma allora quali strumenti abbiamo a disposizione per attraversare la depressione? Possono essere vari e spingersi nelle più diverse direzioni, a seconda di ciò che ci si aspetta e della propria inclinazioni personali. Sicuramente quelli più studiati, sicuri e collaudati sono l’aiuto psicologico e l’aiuto farmacologico.

L’ideale, soprattutto nei momenti più difficili e faticosi, può essere di disporre contemporaneamente di entrambi gli aiuti. Questo perchè la sinergia tra i due può portare maggiori benefici e minor rischio di ricadute. Non si può infatti lavorare con uno psicologo o psicoterapeuta se si sta troppo male, se le energie sono ridotte al lumicino: in questi momenti un aiuto farmacologico può permettere di star meglio ed iniziare a comprendere che succede. Allo stesso tempo il solo intervento farmacologico può spingerci a credere che tutto si stia risolvendo senza nessun bisogno di un analisi più approfondita di ciò che è successo. Ciò ci espone al rischio di ricadute ed ulteriori sofferenze. Per ulteriori approfondimenti sulla depressione clicca qui.

 

Depressione: come affrontare il male oscuro? – Dott. Gabriele Ramonda – Psicologo a Torino e Chieri: mi occupo del sostegno psicologico e della cura in casi di ansia, depressioni, panico.

 

Bibliografia

Solomon, Andrew – Il demone di Mezzogiorno, 2002, Arnoldo Mondadori Editore, Milano

Davide Lopez, Loretta Zorzi – Dalla depressione al sorgere della persona, 1996, Raffaello Cortina Editore, Milano

Davide Lopez, Loretta Zorzi – Terapia psicoanalitica delle malattie depressive, 2003, Raffaello Cortina Editore, Milano

 

 

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