ansia immotivata

L’Ansia immotivata – Come affrontarla?

By: Dott. Gabriele Ramonda - Psicologo Psicoterapeuta | 5 Dic 2017

“Tutto è; niente è. L’una e l’altra formula arrecano uguale serenità. L’ansioso, per sua disgrazia, rimane a mezza strada, tremebondo e perplesso, sempre alla mercé di una sfumatura, incapace di insediarsi nella sicurezza dell’essere o dell’assenza di essere.”

E. Cioran

 

L’ Ansia immotivata, cos’é?

 

Uno delle difficoltà maggiori che si incontrano con l’ansia è che a volte non riusciamo ad individuarne l’origine. E’ normale provare ansia in alcune situazioni: prima di un esame universitario, quando si attende una risposta importante, quando ci si sente in pericolo etc etc. In questi casi sapere da dove provenga l’ansia può rassicurarci. Benchè sia comunque spiacevole, sappiamo perchè siamo ansiosi. Ci diciamo “ok, è spiacevole, ma so da dove viene, come mai sono ansioso e posso intuire quando finirà”. Sappiamo che terminata la situazione ansiogena, l’ansia cesserà. Rimaniamo così all’interno di una dimensione di normalità. Vi sono però situazioni d’ansia in cui non si riesce assolutamente a individuarne la causa.

Può essere un’ansia senza motivo lieve e costante, può arrivare in modo tumultuoso ed andarsene in pochi minuti, come fosse un ondata che lascia storditi, può avere infinite forme. L’assenza di un’origine chiara è però una delle questioni che più mette in difficolta: “Perchè diavolo ho quest’ansia? Come mai arriva? Da dove??”.

Diventa una doppia tortura, da un lato la tortura dell’ansia inaspettata e incontrollata, dall’altra il non sapere cosa la provoca ci lascia impauriti, arrabbiati, confusi e passivi di fronte agli eventi. Può essere definita ansia generalizzata: qui troverete un articolo interessante al riguardo.

Come succede?

Come è possibile che l’ansia non trovi nessuna origine cosciente, che non si comprenda come mai arrivi? Per capire meglio possiamo immaginare l’ansia come un segnale, una spia di qualcosa che sta succedendo. Immaginate la spia della riserva della vostra auto, indica qualcosa che sta avvenendo, e per tutti quanti è chiara da interpretare. A nessuno verrebbe mai in mente di oscurare la spia per risolvere il problema. Allo stesso modo non è tentando di spegnere l’ansia che si risolve il problema, ma scoprendo a cosa si riferisce la spia-ansia. Quando questo non riesce è probabile che riguardi temi al momento troppo complessi o dolorosi da affrontare.

Un’esperienza personale

Anni fa, subito dopo essermi laureato, mi trovai in una situazione di forte ansia, mi prendeva a caso, mi impediva di dormire bene, di concentrarmi e di fare dei progetti lucidi per il futuro. Non riuscivo però a capire perchè venisse: mi ero laureato con il massimo dei voti, stavo iniziando la ricerca di un lavoro, non avevo problemi di salute, sentimentali o familiari.

L’ansia immotivata non mi mollava, era fastidiosa, insistente e logorante. Impiegai un paio di mesi a comprendere cosa fosse (con l’aiuto di un buon terapeuta). Semplicemente ero impaurito, terrorizzato dal fatto di uscire dall’università ed entrare nel mondo “adulto”. L’università ha un percorso chiaro da seguire, dei confini, sai che devi fare questo quest’altro e tutto più o meno andrà bene. E’ una situazione limpida e rassicurante. Quello in cui mi apprestavo ad entrare no, ora ero io a dover individuare i confini, a decidere come e dove muovermi, cosa provare a fare e cosa no. Insomma, ero impaurito e confuso da questa nuova situazione indefinita.

Le domande erano “cosa faccio?” “come?” “chi vorrei essere?” e più di ogni altra “ce la potrò fare?”. L’ansia senza motivo segnalava questa paura, questo terrore, che non riuscivo ad individuare chiaramente perché era troppo per me.

Aveva bisogno di essere visto lentamente e compreso un po’ alla volta. Perciò provavo ansia e basta, senza capirne il perchè.

Come si interviene?

Esattamente come nel mio caso l’ansia immotivata non va affrontata concentrandosi su di essa, ma interrogandosi sul messaggio che porta con sé. Vanno comprese le emozioni e le domande che non riusciamo a vedere chiaramente perché troppo difficili o dolorose da sopportare.

Una volta individuati i motivi più profondi, una volta inserita l’ansia dentro un quadro più grande, che ha a che vedere con ciò che sta succedendo fuori e dentro di noi, l’ansia tende lentamente a scomparire, ha svolto il suo compito, ha segnalato qualcosa che doveva essere visto, compreso ed accettato.

Questi casi di ansia priva di origine possono essere classicamente affrontati con un buon psicoterapeuta o psicologo. Proprio perchè il lavoro dello psicologo è quello di allargare costantemente il campo, di aiutare la persona nell’interrogarsi sul momento che sta vivendo, senza concentrarsi troppo (e rischiare di finire intrappolati) sull’argomento ansia.

E quando questo avviene l’ansia cede il passo a emozioni, sentimenti e temi più chiari e comprensibili. Permettendo di ripartire.

L’ansia immotivata – Dott. Gabriele Ramonda – Psicologo a Torino e a Chieri: mi occupo del sostegno psicologico e della cura in casi di ansia, depressioni, panico.

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Recent comments

  • laura 2 anni ago

    Sto vivendo un periodo di forte stress causa fine di una relazione durata molti anni. Tutta questa situazione mi porta diversi disturbi, insonnia, mal di desta, dermatite, ecc… Sto avendo problemi anche sul lavoro per mancanza di concentrazione. So che dovrei iniziare un percorso per lavorare su questa cosa, ma mi chiedevo se ci sono rimedi, anche naturali che possono aiutare a gestire la cosa nell’immediato. Ad esempio su guna leggevo della possibilità di usare la valeriana, ma possono essere effettivamente di aiuto? Grazie

    • Dott. Gabriele Ramonda - Psicologo Psicoterapeuta 2 anni ago

      Gentile Laura, sicuramente può aiutare: la valeriana ha una funzione tranquillante, può attenuare l’ansia e ridurre l’insonnia. Dopodichè dipende molto dalla gravità di quello che sta attraversando. Aiuta, ma non è detto che risolva ecco.
      Saluti!

      G.R.